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Piattaforme online per streaming senza registrazione

StreamingCommunity è una piattaforma online, da cui scaricare serie TV e film in streaming gratis e senza registrazione. Gli appassionati potranno scaricare e visionare molti contenuti in streaming gratuito, fruendo di produzioni, film e serie TV mandate in onda anche su Sky, Netflix e Disney+. StreamingCommunity nuovo sito mette a disposizione di utenti e visitatori tutte le informazioni relative al film/serie TV di interesse, con relative sinossi, trailer e teaser in anteprima. In questo modo, la scelta del film o della serie TV sarà ancora più immediata e rispecchierà al meglio i gusti dell’utente. StreamingCommunity è una piattaforma priva sia di una streaming community app, sia di una streaming community web. Pertanto, l’unico modo per accedere a StreamingCommunity è quello di collegarsi a StreamingCommunity nuovo sito ufficiale, raggiungibile al link: https://streamingcommunity.io/ .

Come guardare film in streaming gratis al pc, sul telefonino, su smart tv

Soprattutto nelle lunghe e fredde serate invernali oppure in occasioni di divertenti rimpatriate tra amici, scegliere di vedere un film potrebbe essere un buon modo per trascorrere il tempo in relax e distensione. Ad oggi, vedere un film o una serie TV è diventato ancora più facile, grazie ai servizi streaming gratis in Italia. In più, le piattaforme che offrono questi servizi sono fruibili su tanti dispositivi, quali PC, telefonino o Smart TV. Uno dei metodi più popolari per guardare un film online gratis è quello di utilizzare siti Web, che offrono una vasta gamma di serie TV e film gratuiti.

Essi includono solitamente una grande selezione di film di tutti i generi, dai più recenti ai più classici, che possono essere guardati direttamente sul proprio computer, smartphone o Smart TV. Un altro modo per guardare film gratuitamente in streaming è quello di utilizzare app di streaming come Netflix, su cui rintracciare un’ampia selezione di contenuti gratuiti e a pagamento. Altri servizi streaming, dove scaricare film gratuiti o a pagamento sono Hulu e Amazon Prime Video. Qui, gli utenti potranno fruire di film classici e moderni, che possono essere facilmente guardati direttamente dal proprio PC, smartphone o Smart TV. Infine, un altro modo per guardare film gratuitamente in streaming è quello di utilizzare servizi di streaming come YouTube. Anche consente di guardare film gratuitamente su qualsiasi dispositivo abilitato, tra cui PC, smartphone e Smart TV.

I siti di streaming online gratuiti sono legali?

In linea di principio, i siti di streaming online sono legali, a condizione che forniscano contenuti autorizzati e non violino le leggi sul diritto d’autore. Questo è il motivo per cui molte piattaforme di streaming, come Netflix, Disney+, Hulu e Amazon Prime Video, sono legali. Tuttavia, non tutti i siti di streaming online sono legittimi.

Alcuni infrangono le leggi sul diritto d’autore e offrono contenuti protetti da copyright, come film e serie TV piratati o che non sono stati autorizzati dai produttori originali. Questi siti di streaming online sono illegali e potrebbero comportare sanzioni penali se utilizzati. Anche se è importante scegliere con cautela i siti di streaming online, non è necessario essere troppo preoccupati. Molte piattaforme di streaming online sono ben note e offrono contenuti legali. Inoltre, ci sono alcuni siti di streaming online di terze parti che utilizzano una tecnologia di riconoscimento dei contenuti che identifica e blocca i contenuti protetti da copyright. In generale, i siti di streaming online sono legali se forniscono contenuti autorizzati. Se si sceglie una piattaforma di streaming online, è importante assicurarsi che sia legittima e che non offra contenuti piratati. Inoltre, è consigliabile controllare le recensioni degli utenti per verificare la qualità del servizio e la sicurezza dei contenuti offerti. In questo modo, è possibile godere di un’esperienza di streaming online sicura ed entusiasmante.

Vie di ingresso secondarie: le preferite per le effrazioni

Diverse persone ancora al giorno d’oggi commettono l’imperdonabile errore di pensare che una volta che la porta di ingresso principale sia stata resa sicura, non occorra più preoccuparsi di null’altro. Tuttavia, non è esattamente così e a confermarlo arrivano i dati relativi alle e frazioni e tentativi di scasso che sono state denunciate alle forze dell’ordine.

Sicuramente è vero che rendere la porta di ingresso sicura sia fondamentale grazie ai servizi del pronto intervento fabbro Roma ma non bisogna sottovalutare l’importanza delle vie di ingresso secondarie che sono le preferite dai ladri che vogliono introdursi nel perimetro domestico.

È bene sapere fino ad ora che i ladri che vogliono mettere a segno una rapina in casa, controllano ed esaminano la proprietà attentamente per poter individuare i punti deboli e le possibili vie di accesso. In pratica, verificano la presenza di una porta blindata con una serratura di ultima generazione e, se così non fosse, entrano proprio da lì. Dunque, la prima cosa da fare è chiamare il pronto intervento fabbro Roma perché installi una porta e una serratura adeguate.

In secondo luogo, vengono individuate eventuali porte sul retro che quindi vanno protette adeguatamente con una serratura come quella alla porta di ingresso. Purtroppo, molti al giorno d’oggi hanno porte sul retro con serrature più semplici che sono più facili da scassinare. Lo stesso discorso si può estendere anche basculante del garage soprattutto nel momento in cui sono direttamente collegati all’abitazione.

Infine, occorre sempre valutare con attenzione anche il livello di sicurezza di finestre e porte finestre anche delle abitazioni che non si trovano al primo piano ma ai piani più alti. È bene sapere che i ladri non si fanno nessuno scrupolo ad arrampicarsi sui balconi sfruttando anche le grondaie. Spesso e volentieri, le porte finestre diventano quindi una soluzione ottimale per introdursi in casa perciò vanno anch’esse sistemate e rese antiscasso anche ricordando l’importante ruolo delle tapparelle da bloccare affinché non vengono alzate dall’esterno.

Composizioni floreali per i matrimoni: quali scegliere

Ci sono moltissime soluzioni che si possono adottare nel momento in cui si è alla ricerca delle composizioni floreali per il matrimonio. I fiori che compongono bouquet della sposa, l’occhiello dello sposo e dei testimoni e le decorazioni in chiesa e alla location devono essere sempre gli stessi per creare maggiore continuità. Ecco allora alcune soluzioni da poter adottare.

Le rose

Tra i fiori più gettonati per celebrare il matrimonio bisogna per forza iniziare dalle rose che sono pressoché onnipresenti. Con la loro corolla ricca di fiori e tantissimi colori disponibili, sono tra i preferiti anche perché permettono di rispettare un eventuale tema delle nozze.

Le ortensie

Questi grandi fiori a forma di palla composti da tanti piccoli petali sono sempre un’ottima soluzione per realizzare le composizioni a un matrimonio anche perché i colori e le sfumature sono davvero bellissime.

Le orchidee

Chi è alla ricerca di un fiore un po’ più sofisticato, può scegliere  tra le tante specie di orchidee che sono sempre una soluzione valida in questi casi.

Le margherite

Al contrario, chi vuole un qualcosa di più semplice per il matrimonio, può scegliere le margherite che nella loro semplicità sono molto valide.

Il pisello odoroso

Forse in pochi conoscono il pisello odoroso che invece è un salvavita per tutti i fiorai. Si utilizza da solo ma soprattutto in mazzi di fiori recisi come riempitivo.

I tulipani

Il fiore primaverile per eccellenza è sicuramente il tulipano che si vede spesso quando il matrimonio si celebrano all’inizio della bella stagione. Tuttavia, bisogna quindi evitare di utilizzarlo in pieno inverno dove ci sono altre alternative da considerare.

I gigli

Eleganti e regali, i gigli restano un fiore perfetto per le nozze. Ancora una volta, è presente in tanti colori, sfumature e screziature diverse  anche per potersi adattare a un eventuale tema scelto per le nozze.

Gli iris

Infine, le composizioni per celebrare un matrimonio possono focalizzarsi principalmente su fiore come gli iris e i giaggioli che però sono piuttosto delicati e non durano più di qualche giorno al massimo.

Se desideri avere ulteriori approfondimenti, vai su www.weddingplanner.milano.it

Il blog del commercialista intervista Anna Maria Liguori

Anna Maria Liguori è una imprenditrice di Roma e consulente d’impresa specializzata in organizzazione e controllo di gestione aziendale, business planning e ricerca e sviluppo di progetti innovativi a carattere digitale ed ambientale. Oggi lavora come project manager responsabile della divisione transazione 4.0 presso l’azienda Finance e Logistic Group. Leggiamo sul blog del commercialista che Anna Maria Liguori è anche consulente aziendale per la Finanza Agevolata e per la Transazione 4.0 digitale ed ecologica presso le aziende Spacertron Srl, Desmo4 Srl e Basil9 srl a Milano, Innovation Lab srl a Bari e MyNet srl a Mantova. La redazione ha così avuto il piacere di approfondire con Anna Maria Liguori tutto quello che c’è da sapere sul Piano nazionale Transizione 4.0.

 

Il Piano Nazionale Transizione 4.0Camcom.it, chiamato anche Piano Nazionale Transizione 4.0, spiega Anna Maria Liguori al commercialista, è l’evoluzione del programma Industria 4.0 e ha lo scopo di potenziare la ricerca di base, di favorire il trasferimento tecnologico e di promuovere la trasformazione digitale dei processi produttivi e l’investimento di beni immateriali attraverso i crediti d’imposta. A essere toccati da queste misure sono i beni strumentali, sia materiali sia immateriali, il settore della ricerca e dello sviluppo, l’innovazione tecnologica, green e digitale, il design e l’ideazione estetica e, da ultimo ma non meno importante, la formazione 4.0.

 

Piano nazionale 4.0: cosa c’è da sapere?

La rete camerale di Punto Impresa Digitale, d’accordo con il Ministero italiano dello Sviluppo Economico e Unioncamere, fornisce assistenza informativa e anche azioni di sensibilizzazione attraverso un ciclo di webinar. Questi webinar, in particolare, si rivolgono alle piccole e alle medie imprese, nonché alle aziende agricole, e illustrano le misure agevolative del Piano di Transizione 4.0, come ad esempio il già citato credito d’imposta (e i suoi vantaggi), i possibili benefici, le opportunità per le aziende singole e le modalità per aderire. Le ditte, durante questi webinar, possono formulare specifiche domande, legate alle loro specifiche esigenze, oppure anche successivamente tramite il sito di Punto Impresa Digitale. I prossimi webinar, che saranno organizzati rispettivamente da PID Piacenza e PID Bolzano, si terranno il 23 novembre 2022 e il 30 novembre 2022 e saranno dedicati ai crediti d’imposta per chi investe nell’innovazione.

Il credito d’imposta in pillole

Il credito d’imposta, come sottolineato anche nelle faq di Punto Impresa Digitale, può essere richiesto da tutte le imprese residenti in Italia, incluse quelle che hanno come titolari o CEO dei soggetti residenti all’estero o che non vivono nella Penisola. Fanno eccezione le aziende che sono in uno stato di crisi o che hanno ricevuto una sanzione interdittiva. Il credito d’imposta non può essere trasferito, tranne in due specifici casi: nel primo, a soci che fanno parte di società trasparenti, nel secondo, a un familiare o a un collaboratore che è attivo in un’azienda a gestione familiare. In entrambi i casi, il trasferimento del credito dev’essere esposto in una dichiarazione firmata dal collaboratore. Per quanto concerne i liberi professionisti, essi possono usufruire del credito d’imposta unicamente per gli investimenti in beni strumentali tradizionali. La stessa regola vale anche per le imprese agricole e per le aziende marittime. Da ultimo, ma non meno importante, il credito d’imposta viene riconosciuto anche per i beni acquistati tramite leasing.

Quali sono gli investimenti digitali sulla scuola nel PNNR?

Il digitale è il modo per avviare un rinnovamento della didattica, dell’organizzazione, dei percorsi di valutazione e delle modalità di interazione con il territorio. Il Piano Scuola 4.0 che fa parte del PNNR (Piano Nazionale Ripresa Resilienza) serve a fare degli investimenti per rendere moderni i luoghi scolastici. In questo modo si avranno degli ambienti curati anche nella riorganizzazione degli spazi e cambierà, quindi, anche la struttura delle aule scolastiche, da sempre di forma quadrata con file di banchi davanti alla cattedra del docente, che ha portato a influenzare il tipo di insegnamento e di apprendimento nelle scuole. Studi nazionali e internazionali hanno constatato che questo tipo di struttura classica non è più adatta alle esigenze didattiche e formative odierne e, per fare in modo di attuare una transizione digitale, si è pensato di passare dalla didattica frontale delle aule a quella fatta di ambienti di apprendimento innovativi, connessi e digitali e di rafforzare i laboratori per le professioni digitali in modo da fornire le competenze digitali utili ad accedere agevolmente al mondo del lavoro. La Commissione Europea ha inviato all’Italia la seconda rata da 21 miliardi di euro prevista dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Questo perché si è valutata in modo positivo la richiesta di pagamento che il Governo ha avanzato considerato che si sono raggiunti i 45 obiettivi del PNRR per il primo semestre del 2022.

 

Gli investimenti digitali sulla scuola

Il settore dell’istruzione è considerato chiave ed è quello per cui sono stati pensati molti investimenti e riforme. La seconda rata di 21 miliardi, infatti, viene dopo il prefinanziamento di 24 miliardi del mese di agosto 2021, con la prima rata di 21 miliardi che è stata versata ad aprile e costituisce un progresso all’interno della messa in atto delle riforme e degli investimenti previsti dal PNRR. Alla scuola sono destinati molti di questi fondi dal PNRR, circa 2.1 miliardi di euro che vanno ad attuare la transizione digitale della scuola italiana.

 

In cosa consiste il Piano?

Il Piano è strutturato in due parti, la prima in cui si vuole rendere 100.000 classi delle scuole primarie e secondarie con luoghi gli apprendimenti innovativi, adattabili e flessibili, connessi e integrati con tecnologie digitali, fisiche e virtuali. La seconda parte, invece, serve a creare laboratori per le nuove professioni digitali nelle scuole del secondo ciclo di istruzione attraverso laboratori collegati alle imprese e alle start-up innovative in modo da realizzare nuovi posti di lavoro nel campo delle nuove professioni digitali.

 

 

 

 

Quanto costerà la gestione della casa il prossimo inverno?

Sempre più persone si ritrovano con i conti da fare alla fine del mese per scoprire se ce la faranno o meno a far quadrare i costi relativi a bollette, rate del mutuo o dell’auto, spesa alimentare, retta del nido o dell’università e molto altro ancora. Secondo un recente sondaggio, quello che oggi preoccupa maggiormente le famiglie sono i costi di gestione relativi a luce e gas perciò è utile andare a fare una previsione delle spese per il prossimo inverno.

Come riscaldare la casa in inverno

La voce che sicuramente incide di più in inverno sui costi di gestione della casa è quella relativa al gas metano necessario per avviare il sistema di riscaldamento. Al giorno d’oggi la maggior parte delle famiglie italiane usa i classici radiatori per riscaldare la casa e perciò incidono parecchio i recenti rincari su questa componente. Tuttavia, bisogna considerare che ci sono delle percentuali, benché residuali, di persone che utilizzano il GPL o il gasolio come combustibile per la caldaia. Se fino a qualche tempo fa si poteva dire che fossero più economici, oggi non vale più lo stesso perché sono entrambi prodotti che derivano anch’essi dal gas e dal petrolio perciò anche il loro costo è in salito alle stelle.

A questo punto, chi usa una stufa tradizionale a legna o a pellet tira un sospiro di sollievo e si dà una pacca sulla spalla ma non è il momento di cantare vittoria. Situazione come inflazione ed embargo hanno portato anche legna e pellet a un aumento del prezzo. Inoltre, molti ci speculano perché dopo i rincari del gas, tanti hanno rivolto lo sguardo alla stufa a pellet. È una legge del mercato: aumentando la richiesta, aumenta anche il prezzo. Infine, nemmeno chi usa un condizionatore con pompa d’aria naviga in buone acque perché, come è evidente a tutti, il mercato dell’energia risulta ancora più problematico.

Quanto costa riscaldare casa

Arriviamo ora al nocciolo della questione, cioè quanto si va a spendere. Anzitutto, è bene ricordare che tutto dipende dalle abitudini, da livello dei consumi attuali, dalla metratura dell’abitazione, dal tipo di isolamento e dal contratto in essere. Per iniziare a risparmiare, è bene andare su Chetariffa, comparatore di tariffe e offerte di luce e gas alla ricerca della più conveniente.

Detto ciò, in linea di massima si può dire che si spendere all’incirca il doppio per il gas. Proprio così: se una famiglia media spendeva in media una cifra intorno ai 1200 euro l’anno, quest’anno si calcola che dovrà sborsare una cosa come 2000 euro solo per il gas metano naturale che alimenta la caldaia domestica. A questo costo, occorre poi aggiungere quello relativo all’energia elettrica, altra voce che può mandare in crisi le finanze di una famiglia media. Insomma, ci si aspetta un inverno rigido, rigidissimo ma non per via delle temperature esterne che complice il cambiamento climatico, restano al di sopra della media del periodo, ma per via degli aumenti e rincari.

Kit apricancello, perché conviene averlo

E’ finita una lunga e sfiancante giornata di lavoro, fuori piove, non vedi l’ora di lasciarti avvolgere dall’abbraccio ristoratore di una bella doccia calda ma… c’è ancora un ostacolo: il cancello di casa tua. Per evitare di dover ogni volta uscire dall’auto al fine di aprirlo con la chiave la cosa migliore è installare un kit apricancello che ti permetta di controllare il tutto comodamente stando seduto nella tua macchina.

Un vantaggio in termini di tempo, e anche di sicurezza: non si lascia la propria auto incustodita neppure per pochi minuti, né bisogna avventurarsi all’esterno da soli magari di notte.

Vuoi maggiori informazioni su questo dispositivo? Sei nel posto giusto. Di seguito parleremo infatti proprio di cos’è un kit apricancello e di come funziona. Ed è possibile anche montarlo in autonomia, rivolgendosi a esperti nella vendita materiale elettrico, anche su ecommerce online.

Kit apricancello: cos’è, da cosa è formato e dove può essere installato
Il kit apricancello, come dice il nome, è un meccanismo che serve ad aprire il cancello di casa automaticamente, grazie al segnale inviato da un telecomando o dallo smartphone.

E’  formato generalmente da quattro elementi, che sono indispensabili per il suo funzionamento:

  • cremagliera
  • motore
  • fotocellule
  • batteria di scorta (fondamentale laddove si verificasse un’interruzione di corrente)

I più recenti modelli di kit apricancello presentano anche degli adattatori, che collegano questo meccanismo al tuo cellulare, permettendoti di controllarlo tramite esso.

Dal punto di vista dell’installazione, il kit apricancello può generalmente essere applicato su tutti i tipi di cancello, quindi non ci sono problemi di compatibilità.

Kit apricancello: quali sono i vantaggi? E i prezzi?

Oltre all’indiscussa comodità che, come abbiamo accennato in precedenza, ti permette di aprire e chiudere il cancello senza dover scendere dalla vettura, questo meccanismo presenta un altro vantaggio di indubbia utilità: la possibilità di bloccare il tuo cancello facendolo rimanere aperto per tutto il tempo che decidi tu. Certo, anche un cancello normale può essere lasciato spalancato, ma non è raro che, ad esempio in caso di vento forte, esso possa richiudersi in parte o totalmente. Con il kit apricancello non dovrai preoccuparti di ciò: se scegli di lasciarlo aperto (magari perché aspetti un gran numero di ospiti), nulla se non il tuo segnale potrà chiuderlo.

Quanto costa

Per quanto riguarda i costi, i kit apricancello presenti sul mercato hanno prezzi variabili, che dipendono dal peso e dalla tipologia (monoanta, bianta, scorrevole) del cancello sul quale li si vuole applicare.

Si possono però fare delle stime di massima. Quelli più economici (fatti apposta per cancelli piccoli e poco pesanti) hanno un costo generalmente compreso tra i 200 e i 500 euro, mentre quelli più dispendiosi (pensati per cancelli più grossi) possono arrivare anche fino a 1000 euro.

Un altro elemento che influisce notevolmente sul costo dei kit apricancello è la loro tecnologia integrata: quelli che sono smart, ovvero che possono essere collegati al tuo smartphone e tramite esso controllati, hanno come è ovvio un prezzo maggiore, anche più di 1500 euro.

Un business di successo? È quello che è riuscito a creare una rete di vendita solida

Puoi investire nelle strategie di marketing anche più sofisticate, ma senza una buona rete di vendita è (altamente) improbabile che i tuoi obiettivi di business siano raggiunti pienamente e in poco tempo. Qui di seguito proveremo a capire perché, perché è importante di conseguenza cercare degli ottimi venditori per la propria azienda e come – e dove – farlo.

Partiamo da chi è e cosa fa il venditore professionista. Il suo compito principale consiste nell’incentivare e favorire la distribuzione sul mercato di un determinato prodotto o servizio: non a caso gli agenti di vendita sono irrinunciabili soprattutto in particolar fasi della vita dell’azienda come quando ci si prova a espandere in nuovi mercati, anche esteri, o in settori affini a quello del proprio core business. Per molti versi il venditore cura il rapporto uno a uno con gli acquirenti, siano essi altre aziende, distributori o soggetti a valle della propria filiera o consumatori finali e, cioè, persone fisiche. Si può dire, insomma, che il venditore professionista sia una sorta di guardiano dell’ultimo miglio, il cui ruolo in azienda è assicurarsi che le strategie di marketing messe in campo funzionino effettivamente e si traducano in lead concreti. Quanto appena detto spiega bene perché il lavoro dell’agente di vendita sia in realtà molto più connesso di quanto si immagini a quello di altre figure aziendali, anche apicali e manageriali: gli obiettivi di business, così come altri macro-obiettivi aziendali, non possono non essere condivisi e, meglio ancora, stabiliti di concerto con chi si occupa di vendite se si tiene a che siano obiettivi facilmente realizzabili nel concreto. Creare una buona rete di vendita è, in definitiva, il primo passo verso il successo dell’impresa.

Come creare una rete di vendita performante e raggiungere i propri obiettivi aziendali

Naturalmente farlo richiede impegno, mettere in campo alcune tattiche e, perché no, sfruttare in proprio soccorso alcuni utili strumenti. La creazione di una rete di agenti comincia infatti, soprattutto nelle aziende che non hanno un vero e proprio reparto commerciale o che intendono ingrandirlo, con la ricerca di nuovi agenti di commercio: può tornare utile in questo senso sfruttare i propri contatti o guardare a cosa stanno facendo e chi stanno assumendo le aziende proprie competitor e muoversi di conseguenza; alcuni strumenti digitali velocizzano questa fase, però, soprattutto se si tratta di portali dedicati come AgentScout.it che possono contare su un database sempre aggiornato di profili di venditori e numerose funzioni utili per il recruitment. Dall’esperienza pregressa nel proprio settore di riferimento e un portfolio ricco di clienti alla padronanza dell’inglese o di altre lingue straniere e la familiarità con dati e numeri, sono tante del resto le caratteristiche che deve avere un buon venditore e che vanno messe alla prova prima di iniziare una qualsivoglia collaborazione. Se si tiene però che la propria rete di vendita sia ben solida e duratura, non si può non fare attenzione anche a che ci sia una sorta di feeling tra i singoli venditori, il resto del personale e i responsabili aziendali: è importante, cioè, che il venditore condivida filosofia, cultura e missione aziendale. Più tardi servirà, per altro, nutrire questo feeling facendo sentire i propri venditori attivamente parte della comunità aziendale, coinvolgendoli nei principali processi decisionali e offrendo loro opportunità di crescita professionale e personale.

L’attacco del Milan del futuro secondo Enzo Anghinelli

L’attacco del futuro senza Ibrahimovic è possibile? Lo abbiamo chiesto alla redazione del nuovo blog di Enzo Anghinelli, composta dai ragazzi di “Forza Milan Community”, tutti, rigorosamente, grandissimi tifosi del Milan.

Zlatan Ibrahimovic ha ormai raggiunto le 40 primavere e, nonostante non abbia ancora dichiarato cosa voglia fare la prossima stagione, la dirigenza milanista si sta guardando attivamente in giro per programmare il futuro. Il profilo ricercato è quello di un attaccante giovane, ma già affermato da affiancare a Giroud e allo stesso Ibra nel caso decida di non appendere le scarpette al chiodo.

Sull’agenda di Maldini i nomi sono essenzialmente tre, e tutti con meno di 23 anni, stando a quanto scrive Enzo Anghinelli. Il sogno si chiama Gianluca Scamacca, colui che meglio potrebbe prendere il posto di Ibrahimovic, avendo caratteristiche simili, ma che peggio si integrerebbe a giocare con lo svedese in caso continuasse a giocare un’altra stagione. Per acquistare l’attaccante del Sassuolo servono circa 30 milioni e il Milan dovrebbe fare immediatamente una scelta tra lui e Ibra, perché le pretendenti per Scamacca non mancano (Inter, Roma, Arsenal, Tottenham e Borussia Dortmund) e per riuscire a strapparlo alla concorrenza bisognerebbe affondare subito il colpo. D’altro canto, la trattativa col Sassuolo potrebbe essere facilitata grazie all’inserimento di un profilo giovane come Tommaso Pobega che piace molto al Sassuolo in caso di partenza di Frattesi.

L’alternativa più fattibile si chiama, invece, Jonathan David, attaccante canadese del LOSC Lilla che lo ha acquistato per 27 milioni di euro nell’estate 2020 dal Genk, dopo una stagione sbalorditiva condita da 18 gol e 9 assist. Nel Lilla si è subito mostrato determinante, portando la scorsa stagione la squadra francese alla conquista del campionato con 13 gol e riuscendo a tenere dietro la corazzata Paris Saint Germain. Quest’anno si sta dimostrando ancora una volta in crescita, avendo già quasi eguagliato i gol messi a segno durante la stagione 20/21. Il suo è un profilo con caratteristiche completamente diverse da quelle di Ibrahimovic: meno fisico, ma molta più velocità ed esplosività. Il suo acquisto, nonostante la valutazione attorno ai 35 milioni di euro, sarebbe agevolato dal fatto che il Lilla e il Milan hanno la stessa proprietà: il fondo Elliott, e già negli scorsi anni ci sono state parecchi trasferimenti tra le due squadre come quelli di Rafael Leao e Mike Maignan. Inoltre, il suo acquisto potrebbe anche rientrare in una trattativa più ampia che includa Sven Botman, così garantendo al Milan due giocatori di livello altissimo in un pacchetto unico che preveda un piccolo sconto.

L’ultimo nome della rosa di papabili è Alexander Isak. Attaccante svedese che il Borussia Dortmund, come da sua politica, aveva comprato giovanissimo dall’AIK svedese, ma che con la maglia giallonera dei tedeschi non è mai esploso, al contrario dei vari Bellingham, Haaland e Sancho. L’attaccante di origine Eritrea ha invece cambiato passo nella Real Sociedad dove la scorsa stagione ha condotto la squadra di San Sebastian al quinto posto della Liga grazie a 17 gol. Nell’attuale campionato il suo tabellino è fermo a 8 gol, 3 dei quali in Europa League, a causa di un paio di infortuni che l’hanno tenuto fermo tra settembre e ottobre, ma è sicuramente uno dei giovani profili più interessanti in tutta Europa. Se Scamacca è il più simile a Ibra e David un giocatore dalle caratteristiche diverse, Alexander Isak è la perfetta sintesi tra i due: alto un metro e 92 centimetri ma con velocità ed esplosività fuori dal comune per un giocatore con il suo fisico.

Diciamo che, qualsiasi cosa sceglierà Maldini, il Milan può rimanere tranquillo, i tre profili sono di assoluto livello e per la squadra rossonera si prevede un futuro roseo ai vertici della Serie A.

 

 

 

Servizi funebri completi con disponibilità 24 ore su 24

Il momento della perdita di una persona cara, un famigliare o un amico, è sempre difficile da affrontare, inoltre, in aggiunta al disagio e allo smarrimento che inevitabilmente si provano, si verifica una serie di difficoltà di carattere burocratico e organizzativo.

 

Rivolgersi ad un’impresa di onoranza funebri qualificata e professionale è la soluzione migliore per concedersi un momento di pausa, dedicato al ricordo della persona appena venuta a mancare, affidando ogni incombenza ad un team di operatori specializzati e competenti.

 

Il servizio offerto da onoranze funebri Roma è disponibile in qualsiasi momento, 24 ore su 24, per assistere i famigliari del defunto e supportarli nella risoluzione di ogni problema e per seguire l’organizzazione del funerale in tutte le sue fasi. Grazie alla presenza di operatori esperti, e soprattutto in grado di garantire la propria presenza per qualsiasi eventualità, permette ai parenti del defunto di dedicarsi unicamente al raccoglimento e al ricordo del proprio caro, e di poter contare su un valido aiuto e su un’assistenza continua, fino al termine della cerimonia funebre.

 

Come organizzare la cerimonia funebre

 

Per organizzare un funerale è necessario prestare attenzione a diversi elementi, così da evitare le dispersioni di tempo e arrivare alla data prevista per il funerale con la massima puntualità. Infatti, in alcuni casi possono verificarsi complicazioni, ad esempio quando il decesso è avvenuto all’esterno, oppure all’interno di una struttura sanitaria, ed è necessario provvedere ad una serie di incombenze burocratiche ed ottenere documenti e permessi particolari.

 

Da considerare è anche la scelta delle modalità di sepoltura, compresa l’eventuale decisione di provvedere alla cremazione. La cremazione comporta spesso tempi di attesa abbastanza prolungati e necessita quindi di un’assistenza professionale da parte di un consulente.

 

Una volta eseguita la cremazione, che richiede inoltre il trasporto della salma presso l’impianto più vicino, viene allestito il funerale in base alle preferenze del cliente, che potrebbe decidere per la sepoltura tradizionale o la tumulazione in uno spazio apposito, conservare le ceneri presso il proprio domicilio o disperderle in uno degli spazi predisposti.

 

È bene ricordare che la cremazione richiede la disposizione testamentaria del defunto o la dichiarazione dei parenti.

Guasti lavatrice: quali sono i più comuni

La lavatrice è uno degli elettrodomestici che non può mancare in casa. Si tratta di un dispositivo essenziale e ce si accorge immediatamente nel momento in cui si guasta. Purtroppo, può succedere che un giorno all’improvviso si guasti la lavatrice così senza motivo apparente. È un bel problema e bisogna cercare il prima possibile una veloce soluzione.

È bene sapere che tante volte la lavatrice si può riparare perché torni a funzionare il prima possibile. Bisogna tuttavia ricordare che molti andando in un centro di elettrodomestici si sentono dire che non conviene ripararla ma meglio sostituirla. È la frase che tuti si sono sentiti dire! Ed è ovvio pesandoci bene: lì in negozio vendono elettrodomestici e non si occupano delle riparazioni. Il loro interesse è solo e unicamente vendere, vendere e vendere!

Alcuni tenteranno di convincere i più riluttanti dicendo che le riparazioni costano tantissimo ma non è sempre vero. Infatti, speso la spesa è minima. Altri invece puntano sull’obsolescenza del dispositivo. Chi va in negozio perché la vecchia lavatrice si è rotta, succede che si senta dire che è molto vecchia e conviene passare il prima possibile al modello nuovo che consuma meno, ha più funzioni e cose del genere.

Non bisogna cadere nella trappola perché la lavatrice in uso è ancora del tutto perfetta. La lavatrice è uno di quegli elettrodomestici he può arrivare a una vita utile intono ai 20 anni anche. Sostituirla prima è una perdita di soldi! Costa sicuramente meno riapre che sostituire infatti. Una lavatrice nuova costa moltissimo e bisogna valutare con attenzione massima questa spesa che potrebbe non essere necessaria davvero. In un periodo in cui è necessario fare più attenzione ai conti, è sempre meglio fare attenzione alle spese e cercare di risparmiare il più possibile. Le riparazioni sono sempre una buona idea perché buttare via un elettrodomestico che ha solo bisogno di sostituire un pezzo è anche poco sostenibile dal punto di vista ambientale.

Per prendere subito un appuntamento, clicca qui www.assistenzaelettrodomesticiboschmilano.it